caso latte crudo: facciamo chiarezza

Sul Resto del Carlino di mercoledì 10 dicembre la nostra risposta sulla questione.
Di seguito riportiamo l'intervista completa senza tagli:

Come giudicate le notizie di questi ultimi giorni?
Crediamo si sia fatta una vera e propria campagna di disinformazione contro il latte crudo: probabilmente questo modello di vendita sta dando fastidio. Si è fatto credere che il latte crudo non è sicuro, che per forza di cose contiene batteri patogeni, che berlo significa, citando testualmente l'articolo, "giocare
alla roulette russa". Inoltre si è scritto che non esiste una normativa in materia come se dalla notte al giorno chiunque potesse mettere su una casetta e vendere il latte senza le dovute analisi ed autorizzazioni sanitarie!

Questo allarmismo in qualche modo è giustificato?
No, ci pare una vera e propria speculazione. Basti pensare che si è parlato inizialmente di 30-40 casi di infezioni renali negli ultimi 2 anni su tutto il territorio nazionale, dati subito smentiti e ridimensionati a tre casi. L'ultimo caso risale a maggio scorso, e anche qui a distanza di mesi si deve ancora appurare se sia stato causato dal consumo di latte crudo.

Quali controlli rendono il latte crudo da voi distribuito assolutamente sano?
L'azienda, i distributori ed il nostro latte sono sottoposti a rigorosi controlli da parte del servizio veterniario locale, in aggiunta con frequenza quindicinale, mensile e trimestrale il nostro latte viene fatto analizzare da laboratori indipendenti cosi' come previsto dall'attuale direttiva regionale che regola la vendita diretta di latte crudo.
In tutti i controlli effettuati si e' riscontrata la totale assenza di salmonella, listeria monocytogenes, escherichia coli 0157, campylobacter termotolleranti e sostanze inibienti.
Un alimento assolutamente controllato, sicuro e sano.

Ci saranno ripercussioni sui distributori già aperti e in procinto di aprire?
Assolutamente no, abbiamo inaugurato da poco più di un mese il nostro secondo distributore automatico con un grandissimo riscontro da parte dei consumatori e nei primi mesi del 2009 apriremo a Vigarano Mainarda e a Cento.
Inoltre, nonostante la bolla mediatica che si è venuta a creare, il quantitativo di latte distribuito è rimasto invariato, segno che la fiducia e l'apprezzamento dei consumatori verso il nostro prodotto non teme mere speculazioni.

Ci sono controindicazioni per alcune specifiche fasce della popolazione, ad esempio neonati, ad assumere questo tipo di prodotto?
Ai nostri distributori vengono persone con usanze e convinzioni differenti: c'è chi ha sempre bevuto il latte così come viene erogato dal distributore e chi lo fa bollire in modo da ottenere anche una panna squisita. Noi ci atteniamo alla normativa regionale dove è indicato che come per tutti gli alimenti crudi nel caso di utilizzo da parte di soggetti a rischio con malattie immunodepressive o gastrointestinali nonchè da parte di bambini di età inferiore a 3 anni è consigliato riscaldare il latte fino a 70° C prima di consumarlo. Queste indicazioni sono esposte nei nostri distributori assieme alle modalità di conservazione domestica del prodotto dopo l'acquisto, se nei prossimi giorni ne saranno stabilite altre non mancheremo di adeguarci comunicandole ai nostri consumatori.

Scarica la pagina del Carlino in cui compare la nostra intervista (PDF).